L’ETF del settore bancario europeo rappresenta le più importanti banche europee.
Dopo aver sottoperformato l’indice globale, il 2022 è iniziato con un’ondata di ottimismo che non si vedeva da parecchio tempo, grazie alla prospettiva che il rialzo dei tassi di interesse avrebbe aumentato i margini sul credito, che gli effetti della pandemia di COVID-19 stavano velocemente rientrando e i profitti erano visti aumento.
Il rialzo dell’ETF in difficoltà a causa della crisi geopolitica?
La crisi geopolitica nell’Est Europa ha rapidamente cambiato le carte in tavola, innescando un esodo di società occidentali dalla Russia, facendo impennare i prezzi delle materie prime e aumentando così il rischio di una recessione globale.
In base ad un rapporto della Banca dei Regolamenti Internazionali con sede a Basilea, tra le banche Europee più esposte verso la Russia ci sono quelle francesi con circa 23 miliardi di dollari, seguite dalle italiane con poco meno di 23 miliardi e da quelle austriache con circa 17 miliardi e al 30/09/2021 le banche dell’Europa occidentale avevano esposizioni nei confronti di controparti russe per 91 miliardi di dollari, di cui 41 relativi a posizioni locali in valuta locale derivanti da rapporti delle controllate russe.
Per ora è stato evitato il default della Russia, che è riuscita a pagare le cedole delle proprie obbligazioni in rubli e in dollari, ma rimane il rischio che le banche più esposte debbano passare a sofferenze la stragrande maggioranza dei crediti verso la Russia e le aziende russe.
L’altro elemento negativo per il settore bancario deriva dal fatto che la BCE ha chiaramente confermato la decisione di concludere a fine marzo la gli acquisti netti di titoli con il programma PEEP operativo dalla fase della pandemia e ha ridotto in modo significativo piano di acquisti APP.
Infatti gli acquisti al netto dei rinnovi di bond già detenuti scenderanno da 40 miliardi ad aprile, a 30 miliardi a maggio, 20 miliardi a giugno e nel caso di persistenza di forte inflazione, la BCE cesserà di fare acquisti netti nel terzo trimestre 2022.
Si parla anche di un aumento dei tassi, forse già nel meeting di aprile. Il rialzo dei tassi unito alla riduzione del QE può creare problemi ai mercati finanziari e al tempo stesso indurre un notevole rallentamento dell’economia reale.
Può essere interessante comprare un ETF sul settore bancario in questo momento?
L’ETF sul settore bancario europeo col miglior expense ratio è il Lyxor Stoxx 600 Banks, ISIN LU1834983477, codice BNK.
Dopo la forte discesa tra fine febbraio e la prima metà di marzo, l’ETF sul settore bancario è violentemente rimbalzato sull’aspettativa di un allentamento delle tensioni geopolitiche, per poi iniziare nuovamente una fase di instabilità e forte volatilità.
Tenuto delle forti incertezze sulle prospettive economiche e su possibile rallentamento economico, riteniamo che in questo momento il rapporto rischio/rendimento non deponga a favore di un investimento in ETF sul settore bancario Europeo.
Si rimane in attesa di un miglioramento geopolitico che permetterà l’acquisto nel prossimo futuro, date le buone prospettive di crescita.
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