È un momento favorevole in generale per gli ETF sui metalli preziosi, visti come bene rifugio in tempi di guerra.
In particolare, il violento rialzo dell’ETF sul Palladio è culminato venerdì 04/03 in conseguenza dell’accelerazione dei prezzi del Palladio che venerdì sono saliti sopra i $ 3.000 l’oncia per la prima volta da maggio 2021, poiché sono aumentate le preoccupazioni per la carenza di offerta dal principale produttore russo e la guerra in Ucraina ha rafforzato la domanda di oro rifugio.
Il Palladio spot è balzato dell’8,4% a $ 3.008,74 per oncia durante la sessione ed ha chiuso con un rialzo del 7,6% a $ 2.985,54.
La Russia rappresenta il 40% della produzione globale del Palladio e questo è principalmente il motivo del rialzo del 25% dell’ETF sul Palladio in questa prima settimana di marzo.
Divieti di volo, problemi logistici e sanzioni manterranno il palladio molto rialzista perché questo sta accadendo durante il periodo in cui la domanda sta iniziando a crescere in modo significativo.
Il Palladio è un metallo prodotto principalmente in Russia e Sudafrica, diventato sempre più importante in molteplici applicazioni industriale nel settore elettronico e automobilistico, in odontoiatria e gioielleria. In futuro è probabile l’aumento dell’utilizzo del palladio per proteggere i cavi di rame dalla corrosione.
L’utilizzo del Palladio è massiccio soprattutto nelle marmitte catalitiche dei veicoli ibridi e non è un caso che la violenta caduta del Palladio tra settembre e dicembre sia arrivata dopo che Toyota ha dovuto annunciare anch’essa tagli alla produzione per carenza di semiconduttori.
Un veicolo ibrido emette il 30% in meno di CO2 rispetto a un veicolo con motore a benzina convenzionale ed essendo improbabile che il trasporto possa passare dai motori a combustione interna (ICE) al 100% elettrico entro i prossimi 10-15 anni, il probabile compromesso sarà che i regolatori includano veicoli ibridi a benzina e diesel come transizione, il che è di buon auspicio per la domanda di Platino e Palladio.
Inoltre le normative Euro 6d e China 6 hanno portato a carichi di palladio significativamente più elevati sui veicoli a benzina, tanto da esacerbare le carenze nel mercato del Palladio, che, nel 2020, ha registrato il nono anno consecutivo di disavanzo tra produzione e domanda industriale.
La produzione russa di Palladio è in grado soddisfare ampiamente la domanda della Cina, che non ha applicato alcuna sanzione alla Russia, ma difficilmente la Cina, a meno di forti sconti rispetto al prezzo ridurrà la diversificazione delle fonti di approvvigionamento, comprando tutto dalla Russia.
Tuttavia, ci vorrà del tempo prima che il flusso di palladio si riorganizzi e che la nuova capacità produttiva venga potenziata.
A lungo termine, la produzione di Palladio al di fuori della Russia non è del tutto sufficiente per soddisfare la domanda mondiale fuori dalla Cina e questo potrebbe supportare un ulteriore sostituzione del platino con il palladio nei convertitori catalitici, che però è un processo lungo perché necessità di un cambiamento delle linee di produzione industriale delle marmitte catalitiche.
A calmierare il prezzo del Pallaio potrebbero intervenire ancora la carenza di semiconduttori e i livelli di produzione di Toyota, che in questi giorni ha dovuto bloccare la produzione per due settimane in seguito ad un cyberattacco.
Non si sa esattamente quando la carenza di semiconduttori verrà superata, anche se nei prossimi mesi con l’apertura di nuove foundries di semiconduttori già programmate, è verosimile che il collo di bottiglia che ha bloccato la produzione automobilistica si allenti progressivamente e nel medio termine aumenti considerevolmente il fabbisogno di palladio.
ETF Palladio, uno sguardo al future
Sotto il profilo dell’analisi tecnica, dopo la violenta correzione, dal massimo di 3000 di marzo al minimo di 1580 del 4 dicembre è stato completato un movimento correttivo importante, un A-B-C correction, in cui l’onda A è il crollo susseguente allo scoppio della pandemia Covid nel marzo 2020, l’onda B è la ripresa successiva fino a $ 3000 e l’onda C la violenta e prolungata discesa da marzo a dicembre 2021.
Già dal mese di gennaio 2022 i prezzi del Palladio hanno cominciato a scontare l’esasperazione delle tensioni geopolitiche derivanti dalle c.d. esercitazioni dell’esercito russo ai confini con l’Ucraina, che altro non erano che i preparativi per l’invasione vera e propria iniziata il 24/02.
I prezzi sono saliti violentemente fino a raggiungere il massimo storico di $ 3000.
Nel brevissimo termine è ipotizzabile una presa di profitto a contatto con i massimi del marzo 2021, ma in un ottica di medio termine è molto probabile il superamento di $ 3000, anche in considerazione dell’imminente incrocio positivo delle medie mobili che delineano il trend di medio lungo termine.
In considerazione di questi dati, può essere interessante comprare ETF sul Palladio in caso di debolezza momentanea dei prezzi.
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