Lo shock e contro shock subito dai mercati azionari mette a dura prova i nervi degli investitori

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Flavio Ferrara - Consulente Finanziario Indipendente

In quanto si può misurare un ribasso dei mercati azionari per definirlo shock? Vediamo cos’è successo in concreto: dal massimo del 4 gennaio 2022 al minimo del 24 febbraio, l’indice SP500 è arrivato a perdere il 14,5%, per poi rimbalzare fino quasi a 4400 nella giornata del 25 febbraio e ridurre le perdite da inizio anno ad un 8,3%.

Il ribasso iniziato per i timori di cambiamento di politica monetaria di FED e BCE, si è poi accentuato nel mese di febbraio per il concretizzarsi degli eventi legati alla guerra tra Russia e Ucraina.

A causare lo shock di caduta non è stata tanto la guerra in sé stessa, perché purtroppo i mercati finanziari sono cinici, quanto piuttosto le temute sanzioni finanziari promesse dal Presidente USA Biden, che aveva ventilato l’ipotesi del blocco dell’utilizzo del circuito dei pagamenti SWIT da e verso la Russia.

Lo Swift è un sistema di pagamenti internazionale che permette di tracciare i bonifici interbancari realizzati tra paesi con un codice di sicurezza (codice BIC) composto da 8 o 11 caratteri alfanumerici, che identifica la Banca del beneficiario del bonifico internazionale.

Escludere la Russia dal sistema Swift, malgrado ci siano altri canali di pagamenti internazionali, vorrebbe dire dare un duro colpo alle imprese russe, perché è il canale più utilizzato per le importazioni ed esportazioni, compresi gas e petrolio.

I mercati temono che il blocco dello SWIFT possa causare l’isolamento economico della Russia con una riduzione del P.I.L. mondiale e un ulteriore importante rialzo dei prezzi energetici.

Questa combinazione finirebbe per determinare nei mesi successivi uno scenario di forte rallentamento macro determinato dall’impennata dei prezzi dell’energia, una sorta di mini-stagflazione, con un forte rallentamento della domanda globale causato dal brusco calo del potere di acquisto delle famiglie. Per ora questo ipotesi non si è concretizzata e i mercati azionari hanno reagito con un ‘relief rally’.

Sempre più Paesi si sono dichiarati però favorevoli al blocco dello SWIFT per la Russia e la situazione è ancora incerta.

Cerchiamo di capire qualcosa in più sul mercato azionario con l’ausilio degli strumenti di analisi, perché guardare solo alle notizie del momento spesso è l’approccio meno corretto.

Cosa suggerisce l’analisi tecnica?

Come si vede dal chart orario qui sopra, dopo un’apertura in forte ribasso all’alba del 24 febbraio, l’indice SP500 ha trovato un supporto proprio al livello di 4100 del future prima di vedere un forte rally nelle ultime ore di negoziazione.

Questo rally al rialzo dai minimi di 4100 potrebbe anche avere le caratteristiche di un movimento di ripresa intermedia, anche fino a 4470-4500, mentre non è assolutamente chiaro se la tendenza al ribasso sia stato completato.

Per il momento possiamo ritenere che sia in atto un recupero che va a correggere il violento ribasso degli ultimi giorni.

Non c’è stato vero ‘key reversal day’ (quando il mercato azionario apre in forte ribasso e chiude sopra il massimo del giorno precedente) che sarebbe stato un fortissimo segnale di esaurimento della tendenza al ribasso.

Se invece nei prossimi giorni si dovesse tenere il livello di 4235 e si continuasse a salire più in alto oltre il livello 4400, aumenterebbero le probabilità che sia stato toccato il minimo di tutta la correzione, anche se prima di una ripresa del rialzo ci sarebbero ulteriori scosse telluriche per far esaurire la tendenza al ribasso.

Da ora a metà marzo i mercati cercheranno di capire le prossime scelte della FED: quanto più la FED si mostrerà decisa a procedere nel processo dei rialzi, tanto più si rischierà un rallentamento del quadro macro e la paura dei mercati sarà il rischio di recessione invece che la guerra e un associato rischio di un’ulteriore fiammata dell’inflazione.

Al contrario una FED ‘più morbida’ darebbe fiato ad una ripresa della tendenza al rialzo di lungo termine.

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Roberto Contini
Roberto Contini
Operante nel settore investimenti da più di 30 anni, socio fondatore della Società Italiana di Analisi Tecnica, affiliata all’IFTA dal 1988, ha ricoperto ruoli da analista tecnico e fondamentale in Italia e all’estero ed è stato per 15 anni Responsabile Investimenti prima e successivamente Responsabile Area Advisory in Banca Intermobiliare d’Investimenti e Gestioni (BIM). Skills : Asset allocation, analisi tecnica e fondamentale, Macro View, stock picking

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