Per valutare le prospettive dei mercati Europei, è indispensabile fare il punto sull’evoluzione del ciclo economico.
Secondo la Commissione Europea anche in Europa, in questo momento, c’è un problema di adeguamento dal lato dell’offerta dell’economia, che fatica a tenere il passo con gli incrementi dei costi e della domanda globale, soprattutto in alcuni settori chiave, tra cui la logistica globale e la produzione di materie prime e microprocessori.
Il forte incremento dei prezzi dell’energia pesa sia sui consumi che sugli investimenti. La crescita nell’UE è prevista al 5%, 4,3% e 2,5% rispettivamente nel 2021, 2022 e 2023.

Nel 2022, le forze propulsive delle riaperture diminuiranno progressivamente, mentre le strozzature dell’offerta si allenteranno e i prezzi dell’energia tenderanno a diminuire.
Il previsto miglioramento del mercato del lavoro e i risparmi ancora elevati, uniti alle condizioni di finanziamento favorevoli e la messa a regime dei capitali del Recovery Fund, consentiranno all’attività economica nell’UE di espandersi ancora ad un ritmo sostenuto attorno al 4% nel 2022, per poi rallentare al 2,5% nel 2023.
Per il momento l’occupazione nell’UE è rimasta al di sotto del livello pre-pandemia e non è stata ancora completamente riassorbita l’elevata massa di disoccupati e persone.
La Commissione Europea prevede che, con l’espansione dell’economia, il mercato del lavoro possa completare la sua ripresa e che nel 2022 e nel 2023 verranno creati 3,4 milioni di posti di lavoro, facendo scendere il tasso di disoccupazione nell’UE al 6,5% nel 2023.
Notizie positive anche sotto il profilo della produttività aziendale e della conseguente crescita degli utili delle società quotate in Borsa, grazie agli investimenti finanziati dal Recovery Fund e le relative riforme strutturali.
La crescita della produttività è un elemento chiave che può giocare a favore della crescita degli utili e dell’espansione dei multipli delle società quotate.
Sempre la stessa Commissione Europea prevede una crescita della produttività ad un ritmo sostenuto del 2,9% nel 2022 e dell’1,6% nel 2023.
Con questi numeri di produttività e di crescita economica si può ipotizzare un tasso di crescita degli utili in doppia cifra, tra il 10-15%, che dovrebbe consentire una crescita dei mercati azionari di un ulteriore 10% rispetto ai valori correnti.
Mercati europei, cosa dice l’analisi tecnica?
Il trend di medio lungo termine iniziato a marzo 2020 è ancora saldamente in atto e ci troviamo nella fase terminale della III Onda rialzista, che era iniziata alla fine di ottobre 2020.
È probabile quindi un ulteriore espansione nel corso dei primi mesi del 2022, alla quale seguirà un’ampia fase di consolidamento tra il secondo e il terzo trimestre, per poi riprendere la fase rialzista di medio lungo termine.
Un’area di supporto importante è attorno a 450 al momento della scrittura dell’indice EuroStoxx 600, al di sotto della quale aumenterebbero le probabilità che la III onda rialzista sia già terminata con il massimo di novembre e che ci troviamo già nella quarta onda, con un anticipo sui tempi a cui abbiamo fatto riferimento sopra.
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