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Pagamenti digitali ed evasione fiscale: introduzione multe POS

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Lo Stato ha applicato nuove modifiche al PNRR (Piano nazionale ripresa resilienza) per incentivare i pagamenti digitali prevendendo multe POS per chi rifiuta pagamenti con carte e riducendo il tetto contante da 2000 euro a 1000 euro.

La lotta contro l’evasione fiscale diventerà più aspra dal 1° gennaio 2022 dopo il via libera della Camera del 13 dicembre 2021. Secondo la delibera della Commissione Bilancio della Camera in tema POS: “A decorrere dal 1° gennaio 2022, nei casi di mancata accettazione di un pagamento, di qualsiasi importo, effettuato con una carta di pagamento di cui al comma 4, da parte di un soggetto obbligato ai sensi del citato comma 4, si applica nei confronti del medesimo soggetto la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma pari a 30 euro, aumentata del 4 per cento del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento.”

La lotta all’evasione fiscale diventa più implacabile

In poche parole, ad oggi l’unico obbligo per l’esercente era di avere il POS ma non erano previste multe nel caso avesse negato i pagamenti digitali attraverso tale strumento.

Dal 2021, invece, chi non ha un POS o nega pagamenti da questa piattaforma verrà punito con una sanzione amministrativa di 30 euro più il 4% del valore della transazione rifiutata. Per fare un esempio se venisse negata una transazione di 100 euro la multa sarebbe di 34 euro (30+(4%x100)).

Gli esercenti hanno subito mostrato sdegno per queste sanzioni ritenute inopportune. Il problema di fondo rimane sui piccoli importi dove le commissioni risultano decisamente troppo elevate che rimane un punto chiave e a gran voce si è chiesto diverse volte la riduzione delle stesse.

Ricordiamo, però, che da luglio 2021 fino a giugno 2022 è stato istituito il Bonus Pos che prevede che tutte le spese delle commissioni possono essere recuperate sottoforma di credito d’imposta al 100%. Quest’ultimo consiste in un’agevolazione fiscale, rivolto alle imprese, tradotto in un credito nei confronti dello Stato.

Siamo di fronte ad un passo importante per la lotta al contante necessario per ridurre ulteriormente l’evasione fiscale in Italia.

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