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Johnson & Johnson, futura scissione in due società distinte

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Johnson & Johnson, futura scissione in due società distinte in vista. È stata annunciata, recentemente, la separazione del settore farmaceutico da quello consumer.


Il CEO Alex Gorsky ha affermato che il processo verrà completato in circa 18/24 mesi, ribadendo che il tutto si basa su una scelta strategica al di fuori della tematica tumori associata all’uso del loro borotalco.


Ad oggi non è stato fornito alcun dettaglio circa i nomi delle nuove società, per adesso sappiamo che la separazione avverrà senza pagamenti di tasse e si continueranno a dare dividendi fino alla sua conclusione.


La scissione delle società di Johnson & Johnson nasce dalla pianificazione basata su maggiori investimenti nell’innovazione del settore dispositivi farmaceutici e medici. Questo porterà sul mercato nuove soluzioni ai sistemi sanitari e ai pazienti, creando maggior valore per gli azionisti.


Si prevedono vendite per 80 miliardi l’anno trainate dal successo di uno dei vaccini contro il Covid presente su scala globale.


L’anno scorso la sezione farmaceutica della storica azienda ha chiuso con una crescita del fatturato dell’8% contro l’1,1% di quella consumer.
Un gap non indifferente della seconda, dato soprattutto dalla causa legale per il talco “Johnson’s Baby Powder” che ha causato la formazione di tumori in diversi clienti.

Scissione Johnson & Johnson: una storia abbastanza comune


La separazione delle aree produttive nel settore farmaceutico è abbastanza comune al giorno d’oggi e vanta diversi esempi.


L’azienda britannica GSK è intenzionata a scorporare la sua sezione consumer, tra l’altro detenuta con una quota minoritaria da Pfizer.


La Merck ha creato uno spin off del lato consumer per aumentare gli investimenti sul fronte farmaceutico più promettente e redditizio e cedendola a Bayer per 14 miliardi di dollari nel 2014.


Novartis, invece, ha venduto la sua quota di partecipazione nella Roche per 18 miliardi di dollari così come fatto in precedenza con quella detenuta nell’unità consumer della GSK.


Siamo di fronte ad un modus operandi collaudato da anni e sposato anche da Johnson & Johnson che darà luogo, forse, a uno dei più grandi cambiamenti della sua storia aziendale.

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