Il Platino fa parte della famiglia dei metalli preziosi, ma oltre che in gioielleria ha molteplici utilizzi nei processi industriali; infatti, viene utilizzato per la costruzione di marmitte catalitiche.
In Europa e in Cina, li piani strategici per il controllo delle emissioni inquinanti, hanno determinato un incremento nell’uso di platino sui veicoli diesel, mentre in Giappone il Platino è stato utilizzato anche al posto del Palladio sui modelli a benzina, a causa dei costi inferiori e in generale come catalizzatore nell’industria chimica e per la produzione delle c.d. Fuel Cell ad idrogeno.
Malgrado gli alti costi, il Platino per le sue caratteristiche e per la sua resistenza, garantisce prestazione decisamente molto più elevate della maggior parte dei metalli.
I Paesi principali produttori del Platino sono il Sudafrica (principale produttore mondiale), la Russia, il Canada, gli USA e lo Zimbabwe.

Negli ultimi 2 anni è tornato un notevole interesse sul Platino, perché è il metallo che viene utilizzato nella produzione delle Fuel Cell per i veicoli elettrici e come catalizzatore nell’elettrolisi dell’idrogeno.
Le prospettive della c.d. hydrogen economy sono legate settori di attività:
1) Al futuro sviluppo del mercato delle Fuel Cell (soprattutto negli USA dove il Dipartimento dell’Energia, attraverso un piano governativo supporta lo sviluppo di camion ad idrogeno, un progetto che viene portato avanti dalla Cummins Inc, le cui azioni sono quotate alla Borsa di New York.
2) Alle centrali elettriche ad Idrogeno, dove vi sono molti progetti non solo negli Usa, ma anche in Europa e in Cina
Come abbiamo detto sopra c’è anche un utilizzo importante del Platino come metallo da oreficeria.
La gioielleria in Platino è popolare soprattutto in Asia, infatti la Platinum Guild International (PGI), che è una organizzazione marketing si occupa della promozione del platino in oreficeria, si trova proprio ad Hong Kong.
Negli ultimi anni in Cina l’oreficeria in Platino ha avuto tassi di crescita superiori al 10%.
È ancora interessante investire in Platino?
Nel medio lungo termine, la domanda di Platino per la produzione dell’idrogeno e la domanda nel settore di gioielli, dovrebbero determinare un aumento del prezzo del Platino, anche considerando quanto sia complessa e lunga in termini di tempi una nuova produzione mineraria.
Occorre anche considerare che il fatto che il Sudafrica produca l’85% della produzione mondiale, espone le quotazioni del Platino al rischio della situazione politica in Sudafrica, dove nel mese di luglio ci sono stati parecchi disordini in seguito all’arresto dell’ex Presidente Zuma.
Nel mese di febbraio un lungo blackout nella produzione dell’energia elettrica in Sudafrica aveva bloccato l’attività di estrazione e i prezzi erano schizzati velocemente del 15%, per poi scendere nuovamente nei mesi successivi, fino ai primi di luglio.
Analisi Tecnica
Dopo la bolla del 2007, il Platino si è mosso all’interno di un trend al ribasso che è durata 13 anni, fino alla fine 2017, quando una veloce crescita dei prezzi da $ 834 a $1330, ha determinato la rottura della trendline di lungo termine al ribasso e il conseguente inizio di un nuovo trend al rialzo.
Dopo il brusco movimento da $ 834 a $ 1330, è iniziata una fase pullback che ha portato ad un ritracciamento dei prezzi fino al livello di 925, con una discesa di $ 400, pari al 50% del precedente rialzo dai minimi di $ 540 fatti segnare a marzo 2020, nel pieno della pandemia Covid.
Al momento attuale c’è una fase di assestamento al sopra del livello di $ 925, la cui tenuta è molto importante per una successiva ripartenza al rialzo.
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