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Come si muoveranno le quotazioni del Palladio nelle prossime settimane?

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Negli ultimi mesi le quotazioni del Palladio hanno avuto una forte fase di ribasso e soni passate da un massimo di $ 3000 del Future quotato al Nymex nel mese di marzo, fino a toccare un minimo di 1845 ad inizio ottobre, in conseguenza del rallentamento della produzione di automobili, causato dalla scarsità di semiconduttori disponibili per l’industria automobilistica.

Infatti, circa l’85% del palladio estratto è utilizzato per le marmitte catalitiche, per trasformare gli inquinanti tossici in anidride carbonica e vapore acqueo, componenti meno dannose.

Il Palladio è un metallo prodotto principalmente in Russia e Sudafrica, diventato sempre più importante in molteplici applicazioni industriale nel settore elettronico e automobilistico, in odontoiatria e gioielleria.

In futuro è probabile l’aumento dell’utilizzo del palladio per proteggere i cavi di rame dalla corrosione.

Produzione palladio dal 2010 al 2020 per nazione
Produzione palladio dal 2010 al 2020 per nazione

L’utilizzo del palladio è massiccio soprattutto nelle marmitte catalitiche dei veicoli ibridi e non è un caso che la violenta caduta del palladio tra settembre ed ottobre sia arrivata dopo che Toyota ha dovuto annunciare anch’essa tagli alla produzione per carenza di semiconduttori.

Un veicolo ibrido emette il 30% in meno di CO2 rispetto a un veicolo con motore a benzina convenzionale ed essendo improbabile che il trasporto possa passare dai motori a combustione interna (ICE) al 100% elettrico entro i prossimi 10-15 anni, il probabile compromesso sarà che i regolatori includano veicoli ibridi a benzina e diesel come transizione, il che è di buon auspicio per la domanda di platino e palladio.

Inoltre, le normative Euro 6d e China 6 hanno portato a carichi di palladio significativamente più elevati sui veicoli a benzina, tanto da esacerbare le carenze nel mercato del palladio, che, nel 2020, ha registrato il nono anno consecutivo di disavanzo tra produzione e domanda industriale.

Da inizio 2021 la produzione di auto è stata rallentata dalla carenza di semiconduttori e tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate, c’è stato un primo stop degli impianti delle grandi case automobilistiche, ma si pensava ad una decisa ripresa della produzione, dopo l’estate. Invece è arrivata la doccia fredda di nuovi blocchi di produzione, in cui è stata coinvolta questa volta anche Toyota, che ha esaurito le scorte di   semiconduttori che aveva accumulato durante la pandemia, grazie alle quali aveva potuto produrre più auto rispetto ai suoi rivali, diventando il primo produttore anche negli USA.

La carenza dei semiconduttori influenzeranno le quotazioni del Palladio?

Non si sa esattamente quando  questa carenza di semiconduttori verrà superata, anche se nei prossimi mesi con l’apertura di nuove foundries di semiconduttori già programmate, è verosimile che il collo di bottiglia che ha bloccato la produzione automobilistica si allenti progressivamente e nel medio termine aumenti considerevolmente il fabbisogno di palladio e  di conseguenza il prezzo  del metallo torni a salire consistentemente.

Sotto il profilo dell’analisi tecnica, la violenta correzione, dal massimo di 3000 $ di marzo al minimo di 1845 $ del 4 ottobre, rappresenta molto probabilmente la parte finale di un movimento correttivo importante, un A-B-C correction, in cui l’onda A è il crollo susseguente allo scoppio della pandemia Covid nel marzo 2020, l’onda B è la ripresa successiva fino a $ 3000 e l’onda C la violenta e prolungata discesa da marzo ad ottobre di quest’anno importante.

A livello grafico, nel breve periodo, la rottura della trendline discendente che passava attorno a 2120, ha dato un primo segnale  ripartenza, che se venisse confermato dal superamento del precedente massimo di 2190 del 14 ottobre scorso, darebbe il via ad un nuovo movimento rialzista di medio termine, con un primo obiettivo attorno a 2400-2440.

Approfondimento

Cos’è successo alla quotazione del Palladio?

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Roberto Contini
Roberto Contini
Operante nel settore investimenti da più di 30 anni, socio fondatore della Società Italiana di Analisi Tecnica, affiliata all’IFTA dal 1988, ha ricoperto ruoli da analista tecnico e fondamentale in Italia e all’estero ed è stato per 15 anni Responsabile Investimenti prima e successivamente Responsabile Area Advisory in Banca Intermobiliare d’Investimenti e Gestioni (BIM). Skills : Asset allocation, analisi tecnica e fondamentale, Macro View, stock picking

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