Nell’articolo di oggi individueremo le ultime notizie riguardanti Ethereum. Quest’ultima è la seconda criptovaluta al mondo per capitalizzazione di mercato, dietro solo alla più nota Bitcoin.
La moneta nasce nel 2013 con il primo white paper pubblicato da Vitalik Buterin, il padre di Ethereum.
Nonostante fossero state gettate le basi, l’ICO arrivò solo un anno dopo e la prima versione live della crypto nel 2015.
L’idea di fondo per Ethereum era quella di dare vita a una blockchain da cui fosse possibile ricavare molteplici funzioni. Uno dei principali limiti di Bitcoin, infatti, è proprio il fatto che la sua rete è adibita al solo trasferimento di denaro.
Gli istituzionali sempre più orientati verso Ethereum
Proprio la visione così ambiziosa della creatura di Buterin ha attirato, nel corso degli anni, una sempre maggiore attenzione verso la moneta.
La diatriba tra sostenitori e detrattori di Bitcoin continua a intrattenere il dibattito del mondo crypto.
I primi ritengono che Bitcoin resterà a lungo la principale criptovaluta sul mercato, i secondi intravvedono un vicino crollo per la valuta regina e ne sottolineano l’inaffidabilità.
Ciò che, di certo, possiamo dire è che l’interesse nei confronti di Ethereum è sempre maggiore: ciò è principalmente dovuto al fatto che la sua blockchain sembra avere grandi potenzialità di applicazione, anche in ottica futura.
In merito, una notizia degli ultimi giorni arriva da JP Morgan. La famosa banca d’affari statunitense ha diffuso una nota ai propri clienti con la quale si comunica un trend di riorientamento da parte degli investitori istituzionali verso Ethereum.
In sostanza sembrerebbe in atto un disinteresse verso Bitcoin che, secondo gli analisti di JP Morgan, potrebbe portare a una riduzione nel prezzo di Bitcoin.
Ethereum e le quote di mercato sottratte a Bitcoin
A inizio anno la capitalizzazione di mercato di Bitcoin rappresentava il 70% del mondo crypto.
La quota, secondo CoinMarketCap, si è ridotta oggi al 42%. Nello stesso arco temporale il market cap di Ethereum è aumentato dall’ 11% di gennaio all’ attuale 18,4%.
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