Situazione critica per le azioni Eprice, il gruppo di e-commerce italiano. Il fatturato si è contratto da 131 a 103 milioni, il margine operativo lordo (Ebitda) è in negativo per
13 milioni (-14 milioni al 31 dicembre 2019) e il debito resta sopra quota 5 milioni.
Le perdite nei primi mesi del 2021 hanno fatto scendere il capitale scendere sotto il
minimo legale e il consiglio di amministrazione del 28 maggio ha dovuto convocare
per il 7 luglio pre reintegrarlo, già nel settembre 2020, per reperire risorse, Eprice
aveva effettuato un aumento di capitale da 20 milioni.
Eprice (MIL:EPR) non è riuscita a beneficiare delle opportunità dello shopping online favorito dai lunghi mesi di pandemia, che ha invece favorito i principali concorrenti.
Azioni Eprice, una delle poche che non ha beneficiato della pandemia
In realtà le transazioni nel canale Marketplace, a partire da marzo 2020, , sono quasi raddoppiati rispetto a quelli dell’anno precedente, ma il business model non ha funzionato a dovere perché sole fee realizzate attraverso le vendite hanno alla fine avuto un impatto complessivo in termini di maggior fatturato annuale per il gruppo di soli 2,3 milioni di euro.
Dalla parte opposta le vendite destinate direttamente ai consumatori non hanno beneficiato di tale trend positivo a causa della situazione di fabbisogno finanziario in cui versava il gruppo” che di fatto ha impedito di incrementare le giacenze di magazzino in modo sufficiente rispetto alle richieste, causando una diminuzione dei ricavi di circa 28 milioni di euro rispetto all’anno precedente.
Nonostante l’aumento di capitale del 2020, le difficoltà sono proseguite anche nel 2021, continuando a manifestarsi anche nella carenza di pezzi in magazzino per fronteggiare la domanda dei clienti e i margini sono rimasti negativi a causa di volumi di vendita insufficienti, causati dalla scarsa capacità di approvvigionamento.
La società è rimasta in piedi grazie alla sottoscrizione di un prestito convertibile e al rinnovato aiuto delle banche, che pur di no scrivere una perdita secca in caso di fallimento di Eprice, l’anno supportata con nuove linee di credito.
Ha senso comprare azioni Eprice dopo il lungo ribasso?
Le azioni Eprice sono sui minimi, malgrado un rialzo del 50% nel mese di giugno, poi
completamente rientrato.
Alcuni azionisti importanti come Mhmood Gassam Elaf hanno ridotto la loro partecipazione e addirittura il Fondo Sator di Matteo Arpe ha quasi azzerato la sua partecipazione.
Non si intravedono segni miglioramento operativo e per ora le iniezioni di capitale sono state bruciate in pochi mese e non ci sono motivazioni per comprare azioni Eprice neanche dopo il forte ribasso degli ultimi mesi.
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