Vediamo insieme come interpretare i Price Gaps o Gap di prezzo all’interno di un grafico di borsa e come tradurre l’analisi di questa figura tecnica in una strategia operativa.
Nel precedente articolo abbiamo visto cosa sono i Gap di prezzo, da cosa sono generati e quali tipologie di Price Gaps possono verificarsi a mercato. Quindi, se non ti è ancora chiaro di cosa stiamo parlando e vuoi saperne di più ti invitiamo a recuperare l’articolo dedicato prima di cominciare.
Come interpretare i Gap di prezzo ai fini operativi
Quando la sessione di contrattazioni apre con un Gap di prezzo possiamo dire che, generalmente, vi è una grossa spinta del mercato nella direzione di apertura del Gap. Spesso ciò è accompagnato da un forte volume negli scambi, indice e misura della forza con cui il mercato ha aperto quella seduta (basso volume negli scambi=poca forza; alto volume=molta forza).
Conoscere le cause che determinano un’apertura in Gap aiuta a comprendere cosa sta succedendo dal punto di vista macroeconomico rispetto allo strumento tradato e risponde alla domanda “perché si è avuta un’apertura in Gap?”. L’analisi tecnica del grafico di borsa permette, invece, di avere dei punti di riferimento per la direzionalità che il prezzo intende prendere.
È noto che non esiste una scienza esatta nella previsione dell’andamento dei prezzi, ma delineare questi aspetti è un’ottima la base di partenza per impostare una corretta strategia operativa. Daremo quindi per scontato che conosciate le possibili cause per cui si generano i Price Gaps e ci concentreremo sulla loro analisi tecnica a fini operativi. Vediamo, quindi, le formazioni che possiamo incontrare.
Price Gaps in fasi laterali e zone di congestione

I Gap di continuazione si verificano solitamente all’interno di una fase laterale o in una zona di congestione del prezzo, zone naturalmente indice di indecisione, assenza di una decisa direzionalità del prezzo e volumi bassi di contrattazione. In queste aree il prezzo può oscillare entro livelli massimi (resistenze) e minimi (supporti) anche per diversi giorni o settimane prima di rompere al rialzo o al ribasso e iniziare un nuovo trend. In questi casi i Price Gaps vanno semplicemente monitorati. Non vi sono sufficienti dati per poter impostare operazioni.
Rottura di fasi laterali e zone di congestione con Price Gaps

La rottura di una fase laterale del prezzo o di una zona di particolare congestione del prezzo può avvenire anche in maniera piuttosto brusca, formando appunto Gap di rottura. I volumi negli scambi sono solitamente molto intensi e danno la misura del trend che da quel momento muoverà il prezzo. Una conferma della rottura da parte di candele successive all’apertura dirà se il prezzo rientrerà all’interno della fase laterale/zona di congestione o vi sarà un reale inizio di trend a favore di Gap. Solo nel primo caso è possibile operare in senso contrario alla formazione del Gap. Nel secondo caso non è possibile sapere con certezza quanto sarà “lungo” il movimento e quanto amplierà la formazione del Gap.
Price Gaps e continuazione del trend

I Gap di continuazione si verificano all’interno di movimenti al rialzo o al ribasso ben definiti, a circa metà del percorso che caratterizzerà l’intero movimento. Quest’ultima, però, non è una regola precisa. Il Gap si accompagna in questi casi a volumi non intensi negli scambi. Anche in questo non si opera in senso contrario al Gap perché appunto il movimento è ancora a favore di trend. Attendere.
Esaurimento del movimento e punti di inversione

Anche questo gap si presenta all’interno di un trend rialzista o ribassista, tuttavia è accompagnato da forti volumi negli scambi e presagisce l’esaurimento del movimento stesso. I traders che stanno operando in senso contrario al mercato (e.g. orsi contro un mercato toro) fanno sentire, in pratica, la propria pressione attraverso l’accumulo di posizioni in senso opposto al movimento in atto fino a quel momento, determinandone la fine.
Segue generalmente l’inizio di una fase laterale o, se la pressione contraria è notevole, anche un’inversione diretta del trend. Tutto questo avviene spesso su livelli significativi di prezzo o livelli psicologici, come passati supporti e resistenze testati dal mercato più e più volte.
Questi scenari sono proiezioni statiche della realtà: il loro scopo è quello di imparare a decodificare gli scenari per effettuare le giuste considerazioni. L’andamento dei prezzi rimane, cosa ovvia, imprevedibile.
Strategie operative con i Gap di apertura: timing di entrata, stop loss e take profit.
I grafici dimostrano che i Price Gaps prima o poi vengono colmati, ovvero vengono chiusi nel corso della seduta o delle successive sedute di contrattazione. A volte possono passare giorni o anche settimane, come nel caso delle azioni, prima che ciò avvenga. Altre volte, invece, prima di chiudersi i Gap di prezzo allargano il divario creato inizialmente.
È possibile, quindi, definire una strategia profittevole che possa sfruttare la tendenza dei Gap di colmare i vuoti creati sui grafici di borsa?
L’approccio classico e la logica suggeriscono di operare in presenza di un Price Gaps in senso contrario alla sua formazione, fissando il take profit ad una distanza pari al gap formato in apertura. Stessa cosa per lo stop loss. Questo creerebbe un’operazione dal rapporto rischio rendimento 1 a 1 (RR 1:1).
Tuttavia, questo rapporto di RR è rischioso per una serie di motivi:
- Il take profit è un dato certo: questo perché la strategia nasce per andare a prendere come target il livello di chiusura del gap, quindi lo assumiamo come un dato fisso, nonché target dell’operazione;
- Lo stop loss non tiene conto di volatilità e storicità del prezzo: come detto in precedente, il prezzo prima di colmare il Gap potrebbe allargare il divario creato e lo strumento tradato potrebbe per sua natura essere molto volatile, ovvero soggetto a forti escursioni di prezzo che andrebbero certamente a prendere lo stop loss fissato con rapporto RR 1:1;
- Il timing di ingresso a mercato: strettamente collegato al precedente punto, se non si tiene conto del precedente punto si rischia di entrare troppo presto a mercato facendosi scappare la possibilità di un’entrata ad un livello di prezzo più favorevole e che farebbe aumentare in positivo il rapporto RR dell’operazione intera.
Pertanto, prima di operare in senso contrario rispetto ad un Gap è importante conoscere lo strumento che si vuole tradare e studiare la storicità dei comportamenti del prezzo rispetto a precedenti formazioni di Price Gaps.
Questo permette di avere una misura massima teorica dell’oscillazione del prezzo per quello strumento e settare per l’intera operazione un livello di entrata a mercato più favorevole. Per questi motivi è sconsigliabile entrare direttamente a mercato sulla formazione di queste figure di prezzo. L’esempio grafico seguente chiarirà meglio quanto detto.

Conclusioni
Siamo arrivati alla conclusione di questo approfondimento sulle strategie operative basate sulle figure tecniche dei Price Gaps.
Nel precedente articolo si è data una definizione di Gap di prezzo, delle tipologie di Gap e delle cause che generano la loro comparsa, mentre in questo secondo contributo si è visto come tradurre in strategia operativa l’analisi e le valutazioni fatte sui Price Gaps.
A questo punto, se non avete perso nessun passaggio, dovreste saper interpretare i Price Gaps ed operare strategicamente a mercato sfruttando tutte le peculiarità che abbiamo imparato in questi approfondimenti.
Lo scopo di questo lavoro teorico-pratico è puramente didattico, pertanto l’applicazione di questa o altre strategie non garantisce la conclusione di trade in profitto. Ogni trader deve effettuare le proprie valutazioni ed operare sempre in maniera coerente con le proprie capacità e conoscenze.