Da un paio d’anni l’andamento delle azioni Unicredit (BIT:UCG) non riesce ad invertirsi. Le cause principali sono da ricondursi all’elevata competitività del settore, soprattutto con l’avvento delle banche digitali. Altro motivo è la pandemia che ha segnato negativamente l’attività economica mondiale. Domani sarà una giornata molto importante, con la pubblicazione dei risultati del primo trimestre. Si stima un EPS di € 0,2267 e ricavi complessivi per 4,3 miliardi di euro.
I dividendi segnano L’Andamento delle Azioni Unicredit
L’andamento delle azioni Unicredit potrebbe essere correlato a quello dei suoi dividendi. Infatti, negli ultimi anni il rapporto tra dividendo e prezzo si è ridotto dal 4,8% all’1,2%. La spiegazione è da ricercarsi nella maggiore concorrenza, ma anche dalla non distribuzione dei dividendi per via della pandemia. Ma le prospettive ci dicono che lo stesso rapporto potrebbe crescere nei prossimi tre anni al 6,7%.
Per quanto attiene i multipli di mercato, il P/E segna un valore negativo, contro una media del settore bancario di 14.7x. Il Price/Book Value risulta leggermente inferiore a quello medio, con un valore registrato di 0.3x rispetto a 0.5x. Il PEG non risulta misurabile per via del P/E negativo.

L’inversione di tendenza potrebbe avviarsi grazie alle prospettive di crescita, superiori rispetto alla media industriale. Gli analisti di Unicredit stimano una crescita degli utili del 60,2 contro una media settoriale del 26,5%. Per quanto riguarda i ricavi, la previsione è di una crescita dell’11,2% rispetto al 9,2% medio.

Passando alla salute finanziaria, il rapporto debt/equity risulta pari al 413,5%. Questo potrebbe essere un campanello di allarme per coloro che stanno valutando la società. Il Loan to Asset ratio registra un valore pari al 53%, ritenuto appropriato dagli analisti. Il livello di NPL (No Performing Loans) risulta pari al 4,2% del totale dei prestiti erogati.
Possibile inversione dell’Andamento delle Azioni Unicredit

La fine dell’andamento ribassista delle azioni Unicredit potrebbe essere giunta alla fine? È ancora presto per dirlo. Il titolo allo scoppio della pandemia è crollato del 58% circa, passando da € 14,44 a € 6,012. Dopo il crollo il titolo ha ripreso vigore, ma ha incontrato la resistenza a € 9,232, testata diverse volte.
La quotazione attuale è pari a 8,846. Il prezzo sta attualmente testando la media a 60 periodi. Purtroppo bisogna attendere segnali di ripresa, come l’incrocio al rialzo della media a 60 con quella a 180 periodi. Il target price medio degli analisti è di € 16,38.
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