In queste prime settimane del 2021, stiamo assistendo ad un serrato braccio di ferro tra le due principali valute del panorama valutario, ovvero l’euro ed il dollaro americano.
Al momento, anche in base al cambio di casacca che ci sarà tra poche ore alla Casa Bianca, tra i Repubblicani guidati dall’ex presidente Donald Trump e dal nuovo team di democratici guidati dal nuovo presidente eletto Joe Biden.
Potremmo assistere ad un vero è proprio cambio di tendenza del dollaro condizionato da in particolare da una nuova politica dei cambi tradizionale.
In linea generale, il neo presidente eletto dovrebbe ritornare ad un vecchio modo di fare politica, maggiormente improntato sulla linea dei cambi di tipo tradizionale, preferendo un dollaro forte nei confronti degli altri scenari valutari internazionali, rispetto ad una precedente politica repubblicana di Trump maggiormente improntata su una “svalutazione competitiva”.
Tale cambio di politica monetaria già è confermata della neo Segretaria al Tesoro Janet Yellen, ex numero uno della Fed, durante l’intervista di ieri al Wall Street Journal.
Al momento, non resta che attendere l’ufficialità delle nuove mosse in programma soprattutto dalla Fed guidata dal Jerome Powell, le quali molto probabilmente dovranno essere in linea con quanto già indicato in via ufficiosa da Biden per un dollaro più forte.
A tal riguardo, gli investitori e gli addetti ai lavori terranno sotto controllo i prossimi meeting della BCE, il primo in programma giovedì 21 c.m..
Dove molto probabilmente il board dovrà decidere quali mosse adottare onde poter rafforzare il ruolo internazionale dell’euro sia per limitare il ruolo dominante del dollaro sui mercati mondiali e sia per mettere al riparo l’area della moneta unica da possibili shock finanziari.
Ma anche per difendere il sistema economico e finanziario dell’intera zona euro dall’impatto di nuove possibili sanzioni da parte degli Stati Uniti.
Per una disamina corretta della forza delle due valute oggetto di analisi, si consiglia di analizzare, soprattutto nelle prossime settimane, l’incidenza della forza del future del dollaro americano rispetto al paniere generale di valute, dove al momento il posizionamento del futures, in ottica settimanale, è posizionato al test di una zona di demand tra 88,90/89,75, area tesata la prima volta nel primo trimestre del 2018.
A tal riguardo, nelle prossime settimane, in caso di tenuta della zona di demand/supporto, potremmo assistere nel prossimi mesi dell’anno un apprezzamento del green back su tutti gli scenari in cui esso è protagonista.
Viceversa in caso di break out di tale zona il movimento ribassista iniziato durante il primo lockdown pandemico dello scorso anno potrebbe continuare anche per il 2021.

Approfondimento
GBPUSD al test del pivot mensile a 1.3495