Nell’ultimo periodo si è assistito ad un super rialzo per le azioni Oracle (NYSE:ORCL) dove hanno quasi raggiunto il livello pre-Covid, le trimestrali di oggi 16 giugno (pubblicate alla chiusura di Wall Street) avranno un ruolo chiave.
Oracle è la multinazionale del settore Tech tra le più famose del mondo il cui prodotto di punta è il database Oracle.
Fornisce inoltre prodotti e servizi rivolti agli ambienti informatici in tutto il mondo tra cui sviluppo database per le imprese e servizi cloud.
Buoni fondamentali ma un debito a livelli critici…
Complessivamente le azioni Oracle sono supportate dai buoni fondamentali ma l’alto livello di debito fa tenere alta la guardia.
Tenendo in considerazione gli indicatori di redditività, solo il P/E ratio mostra un valore di gran lunga inferiore rispetto al settore di riferimento mentre gli altri 2 aspetti non danno alcun buon suggerimento.

Il PEG e P/BV ratio mostrano valori molto alti e suggeriscono che sotto questi due aspetti il titolo presenta una non convenienza nel puntarci rispetto altre società del settore.
Nonostante un ottimo ROE nei prossimi 3 anni (68,4% vs 12,4%), le previsioni di crescita non sono sorprendenti. Infatti, si evidenza una crescita del fatturato (0,9% vs 12,2%) e degli utili (1,6% vs 17,4%) non all’altezza dei concorrenti.
Come scritto prima, la nota più negativa deriva dall’indebitamente netto, con un livello molto critico del Debt to Equity, passato in meno di 3 anni dal 66,9% al 347,4%.
Solamente l’enorme flusso di cassa operativo evita la capitolazione delle azioni Oracle.
Investitori molto cauti riguardo il titolo azionario Oracle
Negli ultimi mesi il consensus HOLD ha preso piede tra i 31 analisti e stimando nel breve termine ad un deprezzamento del titolo del 3% dal prezzo attuale a 54,71$.

Il grafico mette in evidenza che al momento il prezzo è all’interno di una fase laterale da metà aprile; la suddetta fase sancirà i due target opposti di medio/lungo periodo stimato dagli analisti.
Con una rottura al rialzo il target rialzista è stimato a 70$ mentre con una rottura al ribasso il target stimato è a 30$ (sancendo anche l’inizio di un’inversione ribassista).
Da monitorare costantemente l’aspetto del Debt to Equity e la pubblicazione delle trimestrali alla chiusura odierna della seduta statunitense.
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