La chiusura della giornata di ieri ha sancito l’inizio del mercato orso a Wall Street, con pochi supporti a dare una flebile speranza alle iniziative rialziste rimaste.
La giornata di ieri 16 marzo 2020 sarà ricordata come la peggior seduta dal 1987 per Wall Street:
– S&P 500: – 11,98%
– Nasdaq 100: – 12,19%
– Dow 30: – 12,93%
“Una recessione è più che una remota possibilità”, Donald Trump non ci gira intorno nell’ultima conferenza stampa, dichiarando anche di sostenere al 100% le compagnie aeree, le prime società a subire i contraccolpi economici derivanti dalla pandemia del Covid-19, comunemente chiamata Coronavirus.
Mercati molto delusi soprattutto dalla decisione della BCE di non tagliare il costo del denaro nonostante la mossa della FED e dalle altre Banche Centrali di inondare liquidità nel sistema
Inizio del mercato orso per l’S&P 500
Analisi e sviluppi
L’indice più interessante e dove siamo decisamente all’inizio del mercato orso è l’S&P 500. In soli 4 settimane l’indice ha bruciato i guadagni di tutto il 2019, rompendo inoltre al ribasso il canale rialzista iniziato nel 2009.
I 2346.58 punti sono l’ultimo baluardo prima di un forte crollo il cui prossimo target è in area 1810/1886 punti. Ad oggi l’indice ha perso il 27,9% dai suoi massimi storici.
Pericolo scampato per oggi, al momento, per l’S&P 500 (come evidenziato dal grafico seguente) dove si è avvicinato pericolosamente verso il supporto psicologico a 2346.58 punti e al momento quotato a 2491.36 punti, a + 4,41%r rispetto la giornata di ieri.
Un rientro nel canale rialzista è possibile, ma è opportuno attendere i prossimi giorni e studiare l’evolversi della situazione.
Come scritto poc’anzi, una chiusura settimanale inferiore a 2346.58 punti confermerà un deciso mercato orso e non si esclude settimane molto negative per l’indice.
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